Inter, bond e rating ovvero come si specula su una notizia finanziaria. Chi è tifoso della “beneamata” avrà sicuramente sentito (soprattutto letto) del “bond” emesso da Suning.

Il “bond” emesso da Suning di 415 milioni di euro, per garantire al club il flusso di cassa per le operazioni correnti. Niente di nuovo sotto il sole, non potendo Suning effettuare un “aumento di capitale” si ricorre all’emissione di un titolo: il “bond” appunto.

Ma mentre passa quasi sotto silenzio un bond da 1.4 miliardi di euro emesso da un potente gruppo “con la erre moscia” avente sede in Olanda, per i buchi di bilancio fatti dalle sue “controllate” (fra cui la squadra di calcio), per l’Inter si va a cercare il “pelo nell’uovo” sul rating dato dalle agenzie finanziarie come Fitch e Standard&Poor.

Si cavilla su una letterina, la B affiancata dal segno +, che significa in pratica che il titolo emesso è “speculativo e rischioso”. Ovvero, tu mi dai i danè, ma non sei sicuro di riprenderli insieme agli interessi maturati.

Il bond è stato emesso dopo aver avuto la certezza che lo stesso fosse già piazzato, quindi in mano ai creditori (cercati da quelli di Goldman Sachs): il gruppo Brookfield (OakTree Capital Management) ed una banca italiana. E non solo, i “creditori” hanno ricevuto a garanzia le azioni delle quattro holding in mano a Suning, con sede in Lussemburgo, che sono la “cassaforte” dove vengono tenute le azioni del Club.

E allora la domanda è: perchè sottolineare che le agenzie di rating hanno classificato il bond come “altamente speculativo e rischioso”?? Noi lo sappiamo, voi??

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