Venticinque giorni fa Sandro Tonali aveva un intero stadio ai suoi piedi: omaggiato da San Siro che lo ha consacrato campione e dai tifosi del Newcastle che gli hanno subito dedicato un coro («He eats spaghetti, he drinks Moretti, he hates f… Sunderland»: mangia spaghetti, beve Moretti, odia il f… Sunderland). Tutto cancellato. Ieri mattina quando ha fatto ritorno a Milano, dopo una notte insonne a Firenze (lo choc provocato dalla visita della polizia a Coverciano) Sandro ha pianto.
«Errore di gioventù» lo ha derubricato l’entourage che lo pungola e lo protegge al tempo stesso. Ora occorre un segnale di maturità per dimostrare di aver assorbito la lezione: ecco perché Tonali pare pronto a mettersi a disposizione della Federazione per una serie di incontri con i giovani ai quali spiegare i comportamenti da non tenere. Il Newcastle, che fra cartellino e ingaggio ha investito 150 milioni sul giocatore, ha mandato un volo privato a prelevare il centrocampista che oggi torna in Inghilterra. Eddie Howe, l’allenatore, lo aspetta: già ieri si era informato sullo stato psicologico dell’ex milanista ed è pronto a dargli una mano per ritrovare la serenità.
Ieri gli ha inviato un messaggio intriso di affetto. Sandro in un primo momento sarebbe dovuto rientrare a Newcastle nella serata di venerdì ma il giorno di riposo concesso ai giocatori dal club e la necessità di condividere con i familiari qualche ora in più ha ritardato il volo per l’Inghilterra. «È spaventato, il colpo è stato grosso» afferma chi gli sta vicino. Impossibile, oggettivamente, dargli torto.
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