FILOSOFIE A CONFRONTO
La vittoria dell’Inter nel derby, o meglio, la modalità con cui è scaturita, ha riportato in voga il dibattito tra due filosofie differenti: possesso palla vs difesa compatta e ripartenze.
Non esiste ragione o torto. Ma nel pensiero comune, sostenuto anche da illustri pensatori del ‘bel giuoco’, è assodata l’idea che fare possesso palla sia sinonimo di qualità, di spettacolo, di vittoria.
Non è così.
Lo sviluppo del derby lo dimostra, così come l’evoluzione del gioco di Inzaghi e le prime quattro vittorie stagionali.
FUMO E ARROSTO
Prendiamo il primo tempo: il Milan tiene il pallone, lo fa girare, avanza, indietreggia, si specchia, pensa di essere bello. Pioli l’ha preparata così.
L’Inter si chiude e riparte con un’efficacia impressionante. Segna subito con Mkhitaryan il gol dell’1-0, sfiora il raddoppio sempre con l’armeno, raddoppia con Thuram dopo una splendida apertura di Lautaro in campo aperto per Dumfries.
E’ subito 2-0. Il resto del match è un crollo dell’idea iniziale di Pioli.
Facendo un passo indietro, l’Inter dello scorso anno faceva un gran bel gioco: palla quasi sempre tra i piedi, difesa alta, occasioni a non finire. Il problema principale è stata la mancanza di concretezza sotto porta che ci ha portato a perdere 12 partite in campionato.
Tanto, tantissimo fumo, per un arrosto arrivato solo a fine stagione.
UN ALTRO POSSESSO PALLA
L’umiltà sta anche nel cambiare le proprie idee. E Inzaghi lo sta facendo.
Prime 4 partite e 3 di queste sotto il 50% di possesso palla.
Ci saranno incontri in cui avremo percentuali più alte, certo, ma l’Inter è ora più duttile e può mettere in gioco più varianti per far male all’avversario.
E così deve essere.
CARO VATE
Non è affatto mia intenzione demonizzare l’idea di tenere il pallone.
Ma che ne dica il caro Arrigo Sacchi, il possesso palla lo fai se puoi permetterti di farlo, se a metà campo hai qualità, velocità di pensiero, una difesa in grado di impostare e rapida nella chiusura delle ripartenze.
Non a caso, oltre alle parole del Vate di Fusignano, arrivano anche i bei complimenti all’Inter di un allenatore come Guardiola, seguace e applicatore per eccellenza del tiki taka alla catalana.
E allora tenevetelo sto pallone, se proprio lo volete. Noi preferiamo andare in verticale e vincere.
Il biglietto allo stadio lo si compra anche per andare a casa felici, non solo per rifarsi gli occhi.
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