OTTIMISMO E CALCIOMERCATO
Alzi la mano chi quest’estate non ha ancora sentito o letto frasi del tipo “stiamo cambiando troppo” o “ci stiamo indebolendo”. Magari condividendole, magari pensando siano frutto del pessimismo che da sempre caratterizza l’animo del popolo nerazzurro.
Lo dico subito: sono un interista ottimista e credo che Marotta, Ausilio e Baccin stiano facendo un grandissimo lavoro sul fronte calciomercato. In una situazione economica tutt’altro che facile.
L’Inter 2023/2024 non è più debole di quella della scorsa stagione, gli obiettivi non possono cambiare per le illustri cessioni concluse tra giugno e luglio. Vi spiego perchè.
FLASH BACK: 2010
Faccio innanzitutto un salto indietro di 13 anni, estate 2010. L’Inter del neo mister Rafa Benitez è Campione d’Europa in carica dopo una stagione conclusasi con un Triplete in bacheca e 57 partite disputate.
L’annata è stata estenuante e, come si vedrà dall’inizio del campionato 2010/2011, i giocatori ne escono svuotati fisicamente e mentalmente.
Sul mercato, la società decide di seguire una linea conservatrice: si tengono i protagonisti della grande cavalcata, tranne Balotelli, e si acquistano i giovani Biabiany e Coutinho, che per motivi differenti non lasceranno il segno.
A dicembre la squadra è allo sbando e nemmeno la conquista del Mondiale per Club riesce a salvare la panchina di Benitez.
Domanda per chi ha ancora un ricordo nitido di quel periodo: quanti tifosi urlavano la loro rabbia per un calciomercato estivo inesistente e per la mancata sostituzione di alcuni elementi esausti dopo il Triplete? Ve lo ricordo io: tantissimi, quasi tutti. Giustamente.
ANALOGIE
La stagione appena conclusa e la squadra con cui l’abbiamo affrontata hanno alcune importanti analogie con l’annata 2009/2010: un’età media alta della rosa, lo stesso numero di partite giocate e un dispendio enorme di energie psicofisiche.
Questo ha inciso tantissimo su alcuni profili che, quest’anno, si stavano già avvicinando alla fine della loro avventura all’Inter. Una loro riconferma senza considerare la sfera delle motivazioni sarebbe stata deleteria.
Si è dunque conclusa a giugno una stagione il cui finale richiedeva un ricambio importante di uomini, dalla difesa all’attacco (escludo volontariamente la porta, spiego a breve il motivo), per poter ripartire con più fame e voglia di cucirsi sul petto la seconda stella, che tanto bene si abbinerebbe ai “colori del cielo e della notte”.
FACCIAMO ORDINE: LE CESSIONI
Analizziamo ora le singole cessioni di quest’estate.
Sono due i principali obiettivi del calciomercato dell’Inter: abbassare i costi e ringiovanire la rosa, mantenendola competitiva.
Partiamo dalla nota dolente, Onana. Cessione dolorosa, per tifosi, società, mister e compagni. Ma 52 milioni e mezzo + bonus per un portiere acquistato lo scorso anno a 0 non potevano essere rifiutati. Giusto cederlo a queste condizioni, facendo una plusvalenza clamorosa (e vera).
Skriniar non ha dimostrato l’attaccamento alla maglia che diceva di possedere, voltando la faccia con un comportamento tremendo già da gennaio. Per sostituirlo, si punterà su un profilo giovane con tanta voglia di emergere.
Su D’Ambrosio è stata fatta una scelta legata all’età e allo stipendio, rispettando la linea generale di questo calciomercato. Peccato per il finale.
E’ arrivato Bisseck come sostituto.
Per Brozovic era finito un ciclo. Ha dato tanto, ma l’ultimo anno è stato pieno di tensioni con società, mister e compagni. 18 milioni per lui sono pochi, ma abbiamo già due ottimi sostituti in casa come Calhanoglu e Asllani.
Lo svincolo di Gagliardini permette all’Inter di risparmiarsi un ingaggio pesante e inversamente proporzionale a quanto ha dato in questi anni. Arrivano al suo posto Frattesi e Samardzic, non aggiungo altro in termini di qualità, quantità e voglia di vincere guadagnate.
Bellanova è stato ritenuto troppo acerbo. Al suo posto arriva una pedina esperta come Cuadrado che è in grado di offrire più continuità oltre che un’alternativa a Dumfries.
Per Dzeko, 37 anni, si è deciso di non rinnovare ad una cifra così importante, puntando su Thuram già pronto per prendersi l’attacco.
Le difficoltà che ora la società sta avendo per trovare una punta importante, derivano da quello che era il principale obiettivo del calciomercato: Lukaku.
UN CALCIOMERCATO DA GRANDE INTER
E’ stato fatto finora un calciomercato intelligente. Sono stati ceduti giocatori non più funzionali al progetto di crescita della società per accogliere profili più giovani, meno costosi e di grande valore. Per vincere.
Stiamo tranquilli e fidiamoci di chi ci guida. Stanno creando una gran bella rosa.
Dopo 2 Coppe Italia e altrettante Supercoppe italiane alzate, l’obiettivo deve essere la seconda stella, vietato nascondersi e nessuno giustamente lo sta facendo.
E chissà che quel sogno europeo solamente accarezzato lo scorso giugno non possa essere rivissuto con un finale diverso…