Balogun

Inizia una nuova settimana, l’Inter è sempre alla ricerca di una punta, i nomi sono gli stessi della scorsa, con l’eccezione di quelli depennati per forza di cose, vedasi Scamacca. Quotazioni che salgono e scendono con la periodicità giornaliera delle maree, più o meno montanti come l’ansia dei tifosi nerazzurri a quindici giorni dalla prima in Serie A.

Per lo meno l’arrivo di Sommer e la chiusura dell’affare Samardzic (martedì le visite mediche) hanno aggiustato da un lato e definito dall’altro la situazione tra i pali e quella a centrocampo. Vero è che resta da trovare un secondo portiere (Audero?) e completare la linea difensiva con un ultimo centrale, ma queste sono situazioni meno pressanti, demandate alla chiusura della finestra di mercato.

Il borsino, oggi, vede Balogun in netta crescita in apertura di seduta. E questo nonostante l’Arsenal continui a tenere altissima la propria richiesta pur tenendo il giocatore ai margini della squadra ma continuando a valutarlo -così scrivono in Inghilterra – intorno ai 50 milioni. A seguire ancora Morata, per lo meno nei desideri di Inzaghi. Beto, che dovrebbe essere la soluzione più economica, non lo è più di tanto in realtà, visto che l’Udinese lo valuta sui trenta milioni. E da ultimo è tornato a fare capolino Taremi.

Primo posto, dunque, per l’anglo-statunitense Balogun. Giovane e di prospettiva: tradotto, possibile futura plusvalenza. Anche per questo, forse soprattutto per questo, piace al presidente Zhang. Il giocatore, si diceva, è ai margini dell’Arsenal, tra panchine, tribune e messaggi social si vede lontano dai Gunners. Ma per prenderlo ora e magari rivenderlo un domani serve sin da subito un impegno importante: l’Inter può spingersi (forse) sino a quota 35 milioni, non è affatto detto che all’Arsenal possa andare bene. Anzi, al momento non è così.

Il nodo è tutto qui, la facoltà di spesa. Ed è questo che non ha permesso e non permette di assecondare la richiesta di Inzaghi per Morata: l’inflessibilità dell’Atletico Madrid (21 milioni, valore della clausola rescissoria) sommata all’ingaggio dello spagnolo (che non beneficia del Decreto Crescita) rendono l’affare improbabile, se non impraticabile. Resta poi Beto e non è tramontato Taremi: sul primo, oltre alle consuete valutazioni economiche, pesano anche perplessità tecniche, sul secondo i dubbi sull’opportunità di effettuare un investimento pesante per un attaccante ultra-trentenne. E allora, come detto, in pole c’è Balogun, 22 anni e maggiori prospettive future.

Tutto sarebbe paradossalmente più facile con l’uscita di Correa: liquidi da reinvestire su un primo, forte obiettivo e successiva ricerca di una quarta punta da pescare tra esuberi (Zapata) o svincolati (Sanchez). Ma, appunto, tutto sarebbe: è questo condizionale a rendere la situazione molto complessa.

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