25 anni, e ci sembra ieri. 25 anni e quelle sensazioni le sentiamo ancora oggi, identiche. E chi non c’era, chi non era ancora nato, le percepisce dalle foto, dai video di quella sera. Dalle voci che arrivano, ancora nitide e squillanti, dal Parco dei Principi, teatro di una delle notti più belle della storia nerazzurra.

25 anni fa, 6 maggio 1998. Non poteva finire altrimenti, quella cavalcata incredibile. Non poteva esserci esito diverso, in quel derby tutto italiano, in quella prima finale unica in Coppa Uefa, in quella che per tutti gli interisti doveva essere, anche, una rivincita per la sconfitta dell’anno precedente contro lo Schalke.

Una notte di gloria: Lazio-Inter 0-3. Il gol in avvio di Zamorano, il destro all’incrocio di Zanetti, la danza di Ronaldo nell’uno contro uno con Marchegiani. La terza Coppa Uefa della storia nerazzurra, il primo titolo della gestione Moratti. Il sorriso dolce e gentile di Gigi Simoni, che solo 10 giorni prima aveva perso, per la prima volta, la calma, in campionato.

I suoi ragazzi, i ragazzi del ’98, gli e ci regalarono una coppa, un orgoglio, un capolavoro. Perché la finale fu uno spettacolo, perché la festa fu bella e sentita, perché era bello vedere il Fenomeno con la bandiera del Brasile esultare felice assieme a Beppe Bergomi.

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