Nell’edizione odierna, Repubblica fa il punto sull’inchiesta sui bilanci della Juventus. Il quotidiano parla di una carta segreta per Mandragora che rappresenta un altro problema per il club bianconero.
“Accordi segreti, non depositati in Lega, non solo sulle manovre stipendi, ma anche dietro alle cessioni dei calciatori ad altri club, utilizzati un po’ come fossero “banche” per far quadrare i conti della Juventus. È questo il sospetto della procura di Torino che sta continuando ad ascoltare testimoni a un mese dall’udienza preliminare fissata per il 27 marzo. Emerge ora un nuovo filone di accertamenti sulle plusvalenze nell’inchiesta Prisma, che ha portato i vertici del club bianconero ad essere accusati di falso in bilancio e false comunicazioni al mercato”.
Spuntano le carte segrete di “Mandragora”
“In procura sono stati ascoltati come testimoni Mandragora, suo padre (come agente), e ieri anche il vicepresidente dell’Udinese Stefano Campoccia (indicato tra coloro che avrebbero partecipato alla famosa cena con Gravina organizzata da Andrea Agnelli). I pm venerdì scorso hanno anche cercato conferme da Maurizio Lombardo, dirigente della Roma che, nel passato alla Juventus, si era occupato dei contratti di cessione dei calciatori”.
Non solo l’Udinese, ma anche l’Atalanta..
“Non solo l’Udinese. Altre contro- scritture non depositate in Lega riguarderebbero debiti con l’Atalanta per 14,5 milioni di euro non messi a bilancio. Tra le prove, una scrittura tra Percassi e Paratici del 3 settembre 2020. E gli impegni di riacquisto non federali, secondo gli investigatori, avrebbero riguardato i calciatori Mattiello (per 4 milioni), Muratore, (4 anche lui), Caldara (3,5) e Romero (3 milioni)”.