Vincere era indispensabile dopo l’imbarazzante sconfitta interna con l’Empoli, e ci è voluta una doppia zampata di Lautaro per avere ragione di una Cremonese gagliarda, tenuta a galla per l’intera partita dalle strepitose parate di Carnesecchi.

Il Toro Martinez conferma il suo straordinario momento dopo la vittoria del Mondiale e ha letteralmente trascinato l’Inter alla vittoria di ieri sera, anche se va ricordato che si è giocato contro l’ultima in classifica.

In realtà lo score della partita indicherebbe una netta supremazia dell’Inter, ma i ricorrenti problemi di quest’anno hanno tenuto la partita pericolosamente in bilico fino alla fine, come spesso già accaduto in questa stagione. Insomma niente di nuovo verrebbe da dire, ma quella di ieri sera è comunque una vittoria che consente all’Inter di mantenere l’Atalanta a due lunghezze di distacco, al momento l’avversario più pericoloso per la corsa alla zona Champions.

Ha sorpreso non poco la scelta di Inzaghi di schierare dall’inizio un giocatore ormai in partenza come Gagliardini (e non Asslani), ma sappiamo bene che oggi come oggi ogni giocatore dell’Inter gioca col cartellino del prezzo attaccato alla maglia e si deve fare di necessità virtù. Si tratta di una risultante inevitabile figlia dell’attuale situazione economica del club, che vive ora una fase di mezzo tra i fasti del passato e una nuova realtà che impone un ridimensionamento nei conti e nelle aspettative.

Col Napoli ormai a distanza siderale, l’Inter è chiamata a fare la corsa solo su sè stessa, sapendo bene che inizia ora una settimana di fuoco con le sfide con Atalanta in Coppa Italia e Milan nel derby di domenica prossima.

L’Inter quest’anno può ancora ottenere qualcosa di importante, nonostante sia attraversata da problemi interni, rinnovi rinviati, addii laceranti e giocatori parcheggiati. La vicenda Skriniar ha ormai stancato a sufficienza, mentre su altri giocatori aleggia un alone di mistero. Brozovic non ha giocato quasi tutta la stagione ma ha fatto i mondiali, per poi tornare indisponibile fino a data da destinarsi. Lukaku non sembra ancora in condizione per disputare nemmeno uno spezzone di gara, Correa si conferma spesso svogliato e più irritante che utile.

Inzaghi si è rivelato uno specialista sulle partite secche ma trasmette incertezza sul lungo periodo, tant’è che la dirigenza dell’Inter ha fatto sapere che la sua permanenza dipenderà in primis dal raggiungimento della zona Champions. L’allenatore ha tuttavia a disposizione i giocatori e i mezzi per poterlo fare, ma sia lui che la società sono chiamati ad una gestione migliore, specie nella comunicazione. Serve anche più coraggio nell’affrontare le questioni che restano troppo tempo in sospeso, che erodono energie e concentrazione a tutto l’ambiente e nuociono gravemente ai risultati. La speranza comune a tutti è che il rendimento altalenante e frastornante dell’Inter possa trovare stabilità al più presto, perchè la squadra resta forte e c’è ancora mezza stagione da giocare.

Avanti Inter.

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