Che Fiorentina – Inter sia una partita particolare è ben noto, quello che è successo ieri al Franchi supera di gran lunga l’epicità degli ultimi anni, che non sono stati per niente banali.
Andiamo per gradi, la squadra di Simone Inzaghi parte fortissimo, nel giro di 20 minuti infila un uno-due micidiale con i suoi protagonisti più in forma al momento, Barella e Lautaro Martinez, il toro imbuca per il numero 23 che infila Terraciano, l’argentino per la seconda rete si mette in proprio ridicolizzando Martinez Quarta.
Sembra andare tutto per il verso giusto, ma questa sarà una di quelle serata “da Inter” che solo noi tifosi interisti possiamo capirne il significato virgolettato, Dimarco decide di riaprire il match con un’entrata in ritardo su Bonaventura in area di rigore, l’intervento è brutto e sarebbe da rosso, ma Valeri decide di fischiare rigore (con ausilio del VAR) e non espellere l’esterno interista, scelta errata, non era rigore ma solo rosso per punire il tackle brutto.
Il penality viene segnato da Cabral e il match si riaccende, nel secondo tempo i viola trovano il pareggio con una perla di Ikone, tutto sembra sgretolarsi per i neroazzurri, sembra essere entrati nel solito vortice nel quale ci si rovina partite in stile kamikaze, Dzeko imbecca Martinez che si procura un sacrosanto rigore, il Toro spacca la porta e riporta i nostri animi verso una fievole gioia non definitiva.
Infatti Jovic entrato dalla panchina trova il 3-3 distruggendo tutti i sogni di gloria di noi interisti, con un netto fallo su De Vrij non considerato ne dall’arbitro ne dalla sala VAR, da qui in poi è delirio totale.
Minuto 95, ultimi secondi del match, Dzeko lotta con Milenkovic, prende palla e imbuca per Barella che la mette in mezzo, Venuti rinvia comicamente addosso a Mkhitaryan che ha la bravura di averci creduto fino alla fine, primo gol con la maglia dell’Inter e putiferio neroazzurro.
Da questo momento in poi tutto ciò che succede col calcio c’entra ben poco, sugli spalti e precisamente nelle tribune, alcuni tifosi interisti (anche con famiglie) sono stati allontanati e alcuni anche picchiati dalla folla (come testimoniano numerosi video), confermando nn a caso episodi che su manifestano spesso nello stadio Viola.
La dirigenza interista e precisamente Marotta e Ausilio vengono insultati in tribuna e aggrediti dalla dirigenza fiorentina, il presidente Commisso andrà poi negli spogliatoi a sbattere i pugni (letteralmente) contro la porta della terna arbitrale, la Digos vede tutto, ci saranno ripercussioni.
Il Sig. Commisso da quando è arrivato in Italia non fa altro che parlare dell’Inter e di altre società, accusando gravemente le situazioni creatosi post Covid a livello finanziario e volendo dare dimostrazione di come si gestisce una società di Calcio, a chi, come a differenza sua, lo fa da molti anni e con una certa eleganza e signorilità.
Non sono nuovi a questi modi da quelle parti, ma non si prendono lezioni da un Presidente che in ogni conferenza stampa è uno show mediatico con toni molti discutibili e che alle prime campane Juventine, ha venduto i suoi preziosi gioielli agli acerrimi nemici solo ed esclusivamente per denaro, facendosi beffa delle volontà dei propri tifosi.
Dalle mie parti si dice che bisogna prima guardare in casa propria per poi poter parlare degli altri.