Alzi la mano chi non avrebbe firmato per un pareggio prima di giocare la partita decisiva col Barcellona, e a seguire la alzi anche chi paradossalmente non è rimasto con un filo di amaro in bocca per la vittoria sfumata che avrebbe significato il passaggio agli ottavi di Champions con due turni di anticipo.
E’ un paradosso che tradizionalmente si sposa con le tante Inter del passato e anche al termine del pirotecnico 3-3 del Camp Nou, che rende ora la qualificazione davvero ad un passo. Raramente – per non dire mai – in stagione si era vista un’Inter tanto concentrata e così ottima per interpretazione, sviluppo del gioco e produzione di occasioni come ieri sera.
I proclami e lamentele poco eleganti del Barcellona dei giorni precedenti si sono gradatamente sciolti come il burro sotto le taglienti ripartenze nerazzurre, e chi mi legge su Sponda Nerazzurra ricorderà la mia invocazione a Lautaro Martinez, ieri autore di un secondo tempo formidabile che dovrebbe averlo auspicabilmente sbloccato.
Nessuno degli spagnoli ha menzionato la mancata espulsione di Dembèlè (al contrario dei presunti torti subiti a San Siro) ma questo è ormai un dettaglio di poco conto che passa in secondo piano soprattutto ora che l’Inter ha la qualificazione nelle proprie mani. Naturalmente non si dovranno sottovalutare i cechi del Viktoria Plzen, ma il divario tecnico visto all’andata e il cammino europeo degli avversari infondono fiducia per il passaggio alla fase successiva della Champions, ricordando che ai sorteggi il girone dell’Inter era stato battezzato come proibitivo.
L’Inter che non ti aspetti sembrerebbe dunque tornata, ma per affermarlo con certezza occorrerà aspettare almeno le prossime due partite in campionato. Salernitana e Fiorentina sono due avversarie da battere se si vuole ora risalire la corrente in campionato. Partite come quella di ieri possono essere decisive a livello mentale, speriamo sia davvero così.
Avanti Inter