“Se ami il calcio è difficile accettarlo. Io sono cresciuto negli anni ’70-80, gli azzurri sono sempre stati un riferimento. Lavorando qui faccio fatica a capire cosa sia successo, perché è pieno di calciatori bravi, anche se ce ne sono ancora pochi che vanno all’estero. Mi rifiuto di accettare l’argomento del poco talento, non è vero. In Italia il talento esiste, quindi l’Italia deve arrivare al Mondiale”. Josè Mourinho, a Esquire, ha commentato in questo modo l’esclusione dell’Italia dal Mondiale, per la seconda edizione di fila.
Sul campionato italiano
“Dopo che sono andato via il campionato ha passato un periodo difficile. La qualità si è abbassata e il campionato aveva poco appeal all’estero. Ora invece ho ritrovato una lega appassionante, competitiva, dove i calciatori arrivano anche dalla Premier. Poi, ci sono squadre, come la Roma, che stanno crescendo anche in senso più ampio, come società“, ha commentato Mourinho.
La vittoria della Conference League
“È stato veramente indimenticabile. Quando abbiamo vinto la Champions con l’Inter io non sono andato a Milano perché volevo andare al Real Madrid e avevo la sensazione che se fossi tornato non sarei più partito. Questa volta era diverso, volevo rimanere a Roma e continuare con questo club“.