“La grandezza dell’uomo hanno imparato a conoscerla negli anni i tifosi interisti – pure quelli che per un periodo ne hanno fatto il Signor Malaussene di Pennac, capro espiatorio di ogni guaio nerazzurro -, ma anche i giocatori. Perché se a Inzaghi mancano tanto le fiammate sulla sinistra di Perisic, il vuoto lasciato da Andrea Ranocchia, leader silenzioso dello spogliatoio, per certi versi pesa anche di più. Liberato dall’Inter, con conseguente delusione, Ranocchia a giugno è stato il primo acquisto del Monza targato Berlusconi-Galliani ma ieri ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando ai 2 milioni netti (poco meno di 4 lordi per il club) che gli garantiva il contratto biennale sottoscritto a giugno. Un gigante, ben oltre i suoi 195 centimetri”. Questo il commento della Gazzetta dello Sport alla scelta di Ranocchia di separarsi dal Monza per via del brutto infortunio al perone.
E ora prende sempre più corpo l’ipotesi che la carriera del calciatore gentiluomo sia finita qui. “Non avrà fatto la carriera che qualcuno pronosticava quando iniziò con Antonio Conte tra Arezzo e Bari, ma è stato l’anello di congiunzione tra l’Inter post Triplete e quella tornata a vincere col suo antico mentore“, sottolinea la rosea.