Udine nera.

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Set 19, 2022
Inter

Si dice che tre indizi fanno una prova, ma quando si perdono tre partite su sette (o se preferite quattro su nove)  è quasi certo che a meno di una scossa il futuro dell’Inter assumerà prospettive preoccupanti.

Può darsi che il doppio sorprendente cambio di Bastoni e Mkhitaryan alla mezz’ora di gioco abbia comunicato un senso di insicurezza alla squadra, ma la confusione in cui versa tutto l’ambiente dell’Inter è oggi la causa più evidente delle sconfitte accumulate.

L’instabilità tecnica generata dall’allenatore ha avuto come effetto diretto il nervosismo strisciante che si è instaurato all’interno dello spogliatoio, alimentato anche dall’eccessivo turnover che coinvolge addirittura anche i portieri.  Con oggi si è toccato forse il punto più basso fino ad ora in stagione, culminato con l’incomprensibile sostituzione di Acerbi per De Vrij a dieci minuti dalla fine che ha favorito la vittoria dell’Udinese.

In un campionato che al momento non ha un padrone, anche un punto contro una lanciatissima Udinese non sarebbe stato da buttare. Anzi, alla luce degli altri risultati sarebbe stato salutato perfino con moderata soddisfazione. Tuttavia ad Udine è andato in scena un disastro di gestione (prima ancora che di gioco e condizione)  e l’Inter ha dilapidato anche quel punto che probabilmente avrebbe almeno evitato l’apertura del processo all’allenatore.  Un tiro al piccione tradizionalmente controproducente, che si alimenta anche nella natura autoflagellante dell’Inter e dei suoi tifosi.

L’Inter è una squadra storicamente frenetica nelle decisioni e i suoi tifosi lo sono altrettanto, ma forse mai come in questo momento occorre raffreddare gli animi ed evitare decisioni avventate da parte della società. Inzaghi va aiutato e non crocefisso, altrimenti esonerare un allenatore all’inizio della stagione significherebbe passare un messaggio di resa alla squadra che alimenterebbe pericolosi alibi da parte dei giocatori nel prosieguo della stagione.

La sosta imminente dovrà essere utilizzata in maniera proficua per riorganizzare idee, ritrovare la condizione atletica e quella serenità per evitare nuovamente l’Udine nera vista andata in scena ieri pomeriggio. E’ tutto ancora ampiamente in gioco, a patto di uscire dall’improvvisazione vista finora e di ritrovare lo spirito dell’anno scorso.

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