Inzaghi

Il match con l’Udinese ha decretato un vero e proprio blackout tra le fila dell’Inter, una brutta sconfitta ma non tanto per il risultato, ma per la prestazione e da cosa si è visto nei due tempi.

Non parlerò di tattiche e cambi come sta accadendo in queste ore, ma mi soffermo su quanto visto fino ad oggi in questo avvio di stagione, lo definirei molto altalenante.

Le cadute con la LazioMilan e quella di oggi creano sicuramente un campanello dall’allarme, la squadra e il tecnico devono assolutamente ritrovarsi, serrare le fila e rialzare il capo, come si fa in questi casi e come lo si è sempre fatto negli ultimi anni.

Inzaghi ha sicuramente le sue colpe e lo ha anche dichiarato, ma i giocatori ne hanno tante quanto lui, non siamo qui a trovare un colpevole, sono passate solo 6 giornate, tocca però darsi una svegliata, una scossa.

A differenza di quel che si vuol far credere, la crisi è meno nera di quanto si dice, la squadra ha dimostrato di poter battere tranquillamente gli avversari meno prestanti, tolta l’eccezione di oggi, ma c’è da dire che i friulani sono un vero stato di grazia, con 5 vittorie in 5 partite.

Non è un alibi ovviamente, sei l’Inter e devi vincere, ma non è una sconfitta che rimbomba quanto altre viste oggi, in un campionato anomalo dove molte big perdono punti a sorpresa, tocca per forza rialzare la china e risistemare il cammino.

Urlare all’esonero per avere la testa di Inzaghi è tempo perso, non è la soluzione e non avverrà mai anche per questioni economiche, ora bisogna fare scudo sulla squadra e sul tecnico, come pare sia realmente avvenuto e sfruttare la sosta per leccarsi le ferite.

La scossa dovrà darla Lukaku che torna dall’infortunio, si è sempre eretto a leader e per lunghi tratti a Milano lo è anche stato.

Lui può essere l’uomo che riuscirà a ricucire i fili interrotti e ridare sicurezza all’ambiente, quella che realmente manca perché le doti tecniche ci sono eccome.

Il rientro sarà impegnativo con Mourinho e due volte il Barcellona sulla strada ma potrebbero essere le partite che realmente possono riaccendere la fiamma che sembra al momento affievolita.

Noi dal nostro canto dobbiamo sostenere, criticare si, ma sostenere senza perdersi in inutili isterismi, la stagione è lunga e siamo ancora in corsa per tutto.

 

 

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