L’Inter torna a cadere, dopo le due vittorie con Torino e Viktoria Plzen, e ai microfoni si è presentato il Capitano, Samir Handanovic, per commentare la prestazione negativa sua e dei suoi compagni.

L’intervista a ITV

“Oggi potevamo dire tante cose. Diciamo che l’Udinese ha vinto meritatamente. Hanno fatto di più di noi e hanno vinto tutto quello che c’era da vincere in una partita, dai duelli alle seconde palle. Abbiamo sbagliato troppo tecnicamente, poi la partita è stata decisa da due calci piazzati ma una squadra come la nostra non si può permettere queste situazioni”.

Cosa è successo nella gestione della partita?
“Abbiamo sbagliato troppo. E quando sbagli troppo dai qualcosa in più agli avversari che oggi hanno fatto più di noi e hanno meritato di vincere. È una squadra che riparte e ha fatto tanto sulle ripartenza, poi magari non avevamo controllo della partita, non abbiamo ritmo e la loro intensità era più forte della nostra”. 

Come si riparte dopo una sconfitta così e la sosta?
Come sempre dopo le sconfitte ti devi mettere a lavorare sul campo perché è l’unica via d’uscita. E in campo andiamo giocatori e allenatore, quindi poche chiacchiere e a lavoro”, ha concluso Handanovic ai microfoni di ITV.

Ai microfoni di Sky, Handanovic ha parlato anche dell’alternanza con Onana e del trend negativo nerazzurro in trasferta.

L’intervista a Sky

“Prima di tutto bisogna fare i complimenti all’Udinese. Hanno fatto tutto quello che c’è da fare per vincere una partita. Fino all’1-1 la gara era in bilico, ma di solito poi va verso chi la merita e chi la vuole di più. Terzo ko in trasferta? Gare diverse, ma non è mai casuale quando succedono queste cose. Poche chiacchiere, bisogna lavorare. Fragilità difensiva? Quando difendiamo, difendiamo in undici. Abbiamo perso la compattezza che avevamo prima, poi dipende anche se sbagli tecnicamente. Oggi paghiamo due calci piazzati, vuol dire che c’è poca attenzione. È facile da analizzare, è tutto chiaro. Se mi sono sentito messo in discussione con l’alternanza con Onana? Io sono un professionista serio, so qual è il mio lavoro. Poi è l’allenatore che fa le scelte. Io non sono il problema dell’Inter, ma posso essere una soluzione: io non gufo, sono qui a tifare se giocano altri”.

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