Il futuro di Skriniar, si sa, è ancora incerto e sempre in un limbo, nell’attesa di un’offerta irrinunciabile. Simone Inzaghi è stato molto chiaro con la società, specificando che dopo aver perso Bremer sul rush finale della trattativa, privarsi di Skriniar sarebbe un boccone troppo amaro da mandare giù.
La dirigenza, dal canto suo, ha recepito il messaggio ma, d’altra parte, è impegnata anche a dover gestire le finanze e l’autosostenibilità del club, non certamente un’impresa facile per chi si trova a lavorare sotto diktat dai piani alti, che impongono una certa monetizzazione, prima di qualsiasi altra operazione di mercato.
Skriniar, Inzaghi e lo spogliatoio fanno fronte comune sulla permanenza dello slovacco a Milano (Handanovic e D’Ambrosio si erano già ampiamente esposti sul desiderio di trattenere Milan Skriniar in nerazzurro, e a loro si è aggiunto recentemente anche Alessandro Bastoni, che ha definito Skriniar il suo migliore amico). Ai piani alti sanno che la squadra difenderà lo slovacco con le unghie e con i denti, ma la necessità di chiudere il bilancio di giugno 2023 con una cessione importante non può passare in cavalleria.
Il Paris Saint-Germain resta alla porta, pur considerando folle la richiesta di 70 milioni da parte dei nerazzurri e valutando altre opzioni, mentre l’Inter si prepara a blindare lo slovacco con un super contratto da big, più la fascia da capitano, quando Handanovic deciderà di appendere i guanti al chiodo, per dedicarsi all’attività di allenatore.
Il futuro di Skriniar non è mai stato così fumoso e, con l’inizio del campionato alle porte, si spera che la società metta la parola “fine” alla vicenda che sta facendo penare i tifosi, non ancora pronti a privarsi di Skrigno.