Bedin

Pochi giocatori hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’Inter come Giacinto Facchetti, ne parla Gianfranco Bedin

Le parole di Bedin su Facchetti

L’ex presidente onorario nerazzurro oggi avrebbe compiuto 80 anni, e Gianfranco Bedin, suo compagno all’Inter, ha voluto tessere le lodi attraverso un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport:

“Stiamo parlando di una persona di enorme spessore” spiega Bedin. “Un esempio di rettitudine morale, correttezza, sportività: qualità che valgono più di qualsiasi trofeo. Davvero, abbiamo vissuto un periodo splendido. Con Angelo Moratti presidente, Helenio Herrera in panchina e Italo Allodi come ds. Con gli allenamenti del Mago l’Inter era davvero un club all’avanguardia in Europa”. L’ex mediano di San Donà di Piave poi aggiunge: “Di Giacinto mi colpì subito la gentilezza, quei tempi nello spogliatoio di una squadra, specie se importante, i più giovani facevano la gavetta. Io mi accostai a Facchetti, un titolarissimo ma lui mi mise subito a mio agio”.

Bedin sul soprannome di Facchetti

Bedin, durante l’intervista, si è poi soffermato sull’origine del soprannome di Giacinto Facchetti: Il Cipe. “Il nostro allenatore Helenio Herrera parlava un italiano-spagnolo pieno di parole inventate anche se comprensibili. Trovandosi di fronte Giacinto, Herrera nella presentazione non capì bene il cognome Facchetti e lo trasformò in Cipelletti che poi abbreviandolo diventò ‘Cipe’”. Un soprannome con il quale la bandiera dell’Inter convisse per tutta la carriera.

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