L’Inter del futuro riparte da un nuovo progetto, con una squadra più giovane e azzurra.
Al gruppo già ben nutrito di italiani, si è unito il nuovissimo acquisto, Raoul Bellanova, italiano e interista. E, se vogliamo, anche Kristjan Asllani, di passaporto albanese, ma cresciuto in Toscana, come si può sentire dal suo marcatissimo accento.
Ma un’Inter a tinte più azzurre non era l’unico obiettivo della società. La società si è ampiamente impegnata sul fronte del ringiovanimento della rosa, passando da un’età media di 30 anni, a 27.
PRIMA SQUADRA
Considerando il gruppo facente parte della prima squadra, escludendo quindi i giocatori rientrati dai vari prestiti e già pronti a salutare Milano (Lazaro, Dalbert e Salcedo) o che già l’hanno salutata (Esposito, Satriano e Vaheusden), dall’inizio delle operazioni di mercato, l’Inter ha detto addio già a cinque ultratrentenni (Perisic, Ranocchia, Vecino, Kolarov e Caicedo), e attende nei prossimi giorni i saluti di altri due “senatori” (Vidal e Sanchez).
I partenti over30, sono già stati (o saranno presto) sostituiti da nuovi elementi più giovani, dando quindi l’avvio a un cambio generazionale di proporzioni importanti.
Basandosi su un calcolo che ha tenuto conto delle rose e dei giocatori utilizzati nella scorsa stagione, l’Inter è risultata la squadra più “vecchia”, con una media di poco inferiore ai 29 anni. Il Milan e lo Spezia presentavano rose rispettivamente di 26 e 24 anni, tanto per fare un paragone.
CAMBIO GENERAZIONALE
L’Inter ha finalmente messo in moto la macchina per “tagliare i rami più vecchi” e “innestarne di più giovani”, infatti, a esclusione di Mkhitaryan (33 anni), i nuovi inserimenti nerazzurri, al momento, rientrano tutti nella fascia under30, a partire da Lukaku, 29 anni quest’anno, e a seguire Onana, Bellanova e Asllani, rispettivamente 26, 22 e 20 anni. Un bel ringiovanimento, specie nell’ottica di trasformare presto questi acquisti in nuovi titolari della squadra.
E anche l’eventuale addio di due pilastri nerazzurri come Skriniar e De Vrij, seguirà lo stesso percorso intrapreso da Marotta, con dei sostituti più giovani degli attuali titolarissimi del muro nerazzurro.
Non solo nell’ottica di un’Inter più giovane e azzurra, ma anche in chiave economica, con un pensiero alla possibile futura rivendita.