Kristjan Asslani è il nuovo acquisto dell‘Inter. L’albanese arriva ai neroazzurri per un prestito di 4 milioni + 10 di riscatto e il prestito di Satriano. Il suo ruolo è quello di vice Brozovic, ruolo mancato nella scorsa stagione e che probabilmente è costato lo scudetto. Adesso l’Inter ha risolto il problema con Asslani, giovane 2002 di prospettiva, che ha dimostrato nell’Empoli di saper tenere le chiavi del centrocampo. Ma adesso conosciamo meglio Kristjan Asslani.
Asslani: gli inizi, l’interismo e l’aneddoto della maglia di Kakà
La storia fra Asslani e l’Inter non inizia nel giorno dell’ufficialità avvenuta il 30 giugno insieme a Lukaku. In realtà è un amore che Kristjan matura da piccolo insieme all’amore per il pallone. Una passione maturata nei campi della provincia di Pisa, dove Kristjan approda a soli due anni per arrivare all’esordio alla Butese. Esordio nel quale l’albanese segna un eurogol: “A cinque anni dribblava gli avversari come fossero birilli. La nostra maglia gli stava larghissima, perché era molto più basso dei suoi coetanei”.
Cristiano Filippi è stato il primo allenatore da Asslani. Filippi è di fede rossonera: “Da 45 anni vado a San Siro per vedere i rossoneri, ho iniziato nel 1978 e non mi sono più fermato”. Un fattore che non poteva lasciare indifferente il giovane centrocampista che per evitare la panchina indossa la maglia di Kakà. “Era il classico bambino che dorme con il pallone, già a quei tempi si capiva che avrebbe fatto strada. La natura gli ha regalato i piedi, ma lui ci ha aggiunto impegno e determinazione”. Tanto da presentarsi al campo con addosso la 22 di Kakà. “Kristjan, ma tu sei dell’Inter!”, gli fa notare mister Watson. “Avevo paura di finire in panchina, così ho comprato questa per starti simpatico”.
Di lì poi l’approdo all’Empoli con il gol contro l’Inter e il 30 giugno l’ufficialità che lo ha portato ad essere un neroazzurro in più con la speranza sua e dei tifosi di diventare un top e chissà una nuova bandiera dei neroazzurri.