Inter

Il valore del marchio Inter è cresciuto del 30% e crescono anche le entrate che derivano dalle sponsorizzazioni nell’ultimo anno:

Il marchio Inter

Nell’ultimo anno, secondo il report Brand Football Finance 2022, il valore del marchio Inter è cresciuto del 30% (495 milioni di euro). Ma non è il solo numero positivo per il club nerazzurro. Come riporta Repubblica, ha soprattutto innalzato del 14 per cento le entrate che derivano dalle sponsorizzazioni. “La crescita dei ricavi attesi da sponsor è notevole soprattutto se si considera che lo scorso marzo la società di viale della Liberazione ha dovuto svalutare 23,4 milioni di crediti che vantava nei confronti di agenzie asiatiche”. 

Le criptovalute

“A fare schizzare in alto i ricavi dall’Inter dalle sponsorizzazioni è stato soprattutto l’ingresso come partner di società che lavorano nel campo delle criptovalute. Lo scorso anno Socios si è sostituito allo storico marchio Pirelli come sponsor di maglia, versando in una sola stagione nelle casse nerazzurre 16 milioni più bonus”.  Dal prossimo 1 luglio sulle maglie della nuova stagione verrà stampato il logo Digitalbits. Per il prossimo triennio si è impegnata a corrisponderne 85 più bonus, da dividere fra le tre stagioni, con trasferimenti in crescendo”.

Lo sponsor Nike

“Per quanto riguarda lo sponsor tecnico, prosegue la trattativa fra l’Inter e Nike per rinnovare le condizioni di un contratto che scadrà nel  2024. Oggi il gigante americano dell’attrezzatura sportiva versa 12 milioni più bonus a stagione, ma l’obiettivo del club nerazzurro è arrivare a una trentina. Più urgente è la sostituzione dello sponsor sul kit da allenamento, visto che il logo Lenovo passerà sul retro delle maglie, sotto il numero. Oggi il brand Inter vale 495 milioni, anche grazie alla capacità di attrarre sponsor. Non sono tutte rose e fiori, visto che la proprietà chiede ai manager di chiudere il mercato con 80 milioni di attivo e una riduzione del monte ingaggi del 15 per cento. A questo si aggiunga il settlment agreement in definizione con la Uefa che dall’Inter, come da una trentina di altri club europei, pretende più rigore nei conti. Ma i segnali di una ripresa dopo la crisi Covid ci sono”.

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