stadio

L’ad nerazzurro Alessandro Antonello ha ribadito che le due società hanno fretta e che potrebbero anche non restare a Milano per lo stadio:

Nuovo stadio

Non è un mistero che le due aree siano ormai da qualche mese in competizione. Ma l’impressione è che Milan e Inter siano sempre più intenzionati ad abbandonare l’idea originaria di costruire il nuovo stadio di proprietà non più a poche centinaia di metri dallo storico impianto di San Siro dedicato a Peppino Meazza (inaugurato 85 anni fa e carico di trofei). E di trasferirsi a pochi chilometri di distanza, in quel di Sesto San Giovanni: capitale operaia del primo hinterland milanese. Potrebbe trovare spazio nell’area dove un tempo sorgevano le gigantesche acciaierie Falck, ora interessata a un processo di trasformazione urbanistica.

Le parole di Antonello

“Stiamo lavorando con i nostri consulenti per predisporre il dossier da presentare al Comune di MIlano, dall’altro lato è anche vero che abbiamo già detto come non esista più un’esclusiva su San Siro. Serve accelerare, serve avere il prima possibile uno stadio per i due club”. Una dichiarazione importante.

I club non vorrebbero perdere più tempo, visto che la presentazione alla città del nuovo progetto porta la data del settembre del 2019. All’epoca si parlava solo dello stadio da costruire al posto del parcheggio di San Siro, nell’area dove un tempo sorgeva il palasport crollato sotto il peso della nevicata del 1985. Ma nel frattempo non è accaduto nulla: colpa, se così si può dire, dei ritardi del sindaco Beppe Sala nell’affrontare il dossier. Prima per le richieste avanzate ai club per ridurre l’impatto delle volumetrie del nuovo quartiere (albergo, centro commerciale e servizi) e aumentare spazi verdi e ricreativi. Poi per la campagna elettorale che ha portato Sala al secondo mandato e infine per organizzare un “dibattito pubblico” che coinvolga la città, procedura inedita e che mai è stata usata per progetti urbanistici anche di maggiore impatto per Milano. Ma in questo caso obbligata: perché l’area di San Siro; dove vorrebbero costruire il nuovo stadio i due club è di proprietà pubblica.

Le scelte dei due club

Milan e Inter si sono guardati attorno e la scelta è caduta su Sesto, dove il sindaco uscente Roberto Di Stefano sarebbe ben felice di ospitare il nuovo impianto. Perché a guidare il recupero urbanistico delle aree Falck c’è Beppe Bonomi: manager di lungo corso. Lui è un grande conoscitore delle istituzioni pubbliche, dal Pirellone ai ministeri romani.

La visita del Presidente del Milan

Nel suo primo viaggio a Milano, il nuovo proprietario del Milan Gerry Cardinale, responsabile del fondo RedBird, ha visitato sia l’area di San Siro che l’ex Falck di Sesto, accompagnato dal presidente rossonero Paolo Scaroni. E nelle sue prime dichiarazioni ha fatto intendere come il progetto per lo stadio di proprietà sia una priorità per l’aumento dei ricavi.

L’Inter è nel progetto

L’ad dell’Inter ha fatto chiaramente intendere che il matrimonio va avanti. Non fosse altro che il progetto del nuovo San Siro è fondamentale per il futuro del club. Entro la fine dell’anno: il gruppo Suning; deve cedere il suo pacchetto azionario. Queste le disposizione del governo di Pechino per gli investimenti “non strategici” delle sue aziende all’estero. Un’Inter che può mostrare come biglietto da visita il progetto di uno stadio moderno e ricco di servizi, si vende meglio e in modo più conveniente.

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