“Espresso mit Robin” rubrica dedicata ai pensieri dell’esterno Robin Gosens nella rivista tedesca 11Freunde. Nel suo ‘editoriale’ di questo mese, Gosens parla di stadi e dell’atmosfera che certi impianti sanno creare.

Il momento più bello vissuto da Gosens in uno stadio? 

“La più commovente esperienza allo stadio per me è stata il Derby della Madonnina, quando si è giocato Inter-Milan in un San Siro che per la prima volta dall’inizio della pandemia era tutto esaurito. Semifinale di ritorno di Coppa Italia, e quando abbiamo preso l’autobus per lo stadio, era quasi impossibile passare perché i tifosi avevano letteralmente bloccato la strada. In quel momento ho iniziato a capire cosa significasse per loro il derby. Ma quando sono uscito per riscaldarmi, sono rimasto completamente senza parole: ho visto qualcosa che non avevo mai sperimentato prima. San Siro può essere vecchio, ma direi che ci sono pochi stadi che possono creare un’atmosfera così speciale in una giornata come questa. Quando 80.000 tifosi italiani molto eccitati ti spingono in avanti, pensi di poter spostare le montagne in campo”.

Così continua la descrizione del goal che ha deciso la partita e portato i nerazzurri in finale di Coppa Italia:

“…Giocavamo in casa, era tutto nerazzurro tranne la curva dei tifosi milanisti. Si cantavano canzoni, si sventolavano bandiere e io ero proprio lì in mezzo, da giocatore dell’Inter. Una pazzia totale! È stato solo in quel momento che ho capito davvero che questo sarà il mio nuovo soggiorno, dove posso dribblare ogni due week-end e, si spera, rendere felici i tifosi ogni partita…Al 70esimo minuto finalmente mi è stato permesso di giocare: l’atmosfera mi aveva reso così caldo che non vedevo l’ora di liberarmi delle mie energie. Per fortuna tutto ha funzionato perfettamente: meno di dieci minuti dopo il mio ingresso, Marcelo Brozovic è scattato sulla fascia destra, ha appoggiato la palla in area dove sono entrato io e ho schiacciato la sfera in rete.

 

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