Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Bobo Vieri ha parlato così del testa a testa tra Milan e Inter per lo Scudetto.
Vieri, da quanto non vedeva un campionato così avvincente?
«Erano tantissimi anni che non si vedeva un campionato così, soprattutto così difficile da capire. Ogni domenica una sorpresa: partite già vinte, altre già perse. Ora tutti giocano per vincere. Il calcio “all’italiana” di una volta non esiste quasi più e il campo fa nomi e cognomi, smaschera chi ha un gioco ancora stantio».
Percentuali scudetto: Milan 70%, Inter 30%. Corrette?
«Non ci sono percentuali. L’Atalanta in Italia può vincere contro chiunque, in casa e soprattutto fuori. Il Cagliari si sta giocando la salvezza e l’avete visto a Salerno? Erano indemoniati. Il Milan ha indirizzato il verdetto, la classifica dice che è favorito, ma nelle prossime due giornate può succedere ancora di tutto. Se ci saranno sorprese, non meravigliatevi».
Si aspettava un Milan così quest’anno?
«Sì, perché sono lì da quasi due anni e se dopo 36 partite sei primo vuol dire che lo meriti. A inizio campionato vincono i nomi, alla fine vince il gruppo più forte. Vincono quelli che non mollano, che hanno più fame, e il Milan, con Leao, ne ha tanta. Domenica è stato devastante, la partita l’ha vinta lui: fisicamente è un animale, può fare tutto, e partite come quella contro il Verona deve farle molto più spesso».
Sig. Vieri, domenica stadio strapieno. Lei ci ha giocato: può esserci un “effetto San Siro” al contrario?
«A San Siro la pressione c’è tutte le domeniche: se vuoi giocare nel Milan, come nell’Inter, ti tocca. Se non la vuoi, giochi in un’altra squadra».
Pioli era sottovalutato prima o è cresciuto in questi anni?
«È migliorato tanto, si è aggiornato per proporre sempre un bel calcio. La sostanza c’era, il Milan gli ha dato la possibilità di tirarla fuori tutta».
L’Inter vincerà lo scudetto?
«L’Inter è uno squadrone: sempre detto. Questo è il calcio, altrimenti vincerebbe sempre la favorita e per me l’Inter lo era. Ma le partite devi giocarle, non è scontato vincere. Se fai un errore a tre mesi dalla fine lo recuperi: alla fine è più dura, arrivi impiccato, con la pressione addosso; i ragazzi possono ancora farcela».
Quanto è indispensabile Lautaro per l’Inter che sarà?
«Io parlo di campo: l’Inter perderebbe tanto. Le questioni economiche non mi competono, ma una cosa la dico: se dopo una doppietta l’allenatore mi cambia io non esco dal campo, mi devono portare via i carabinieri».
Vieri, quanto può influire giocare la finale di Coppa Italia?
«Essere una grande squadra è questo: non giochi una volta alla settimana. Hai una rosa forte? Basta per giocare due partite in cinque giorni. Meglio lottare per lo scudetto e giocare una finale che guardare gli altri farlo. Per fortuna non è più come vent’anni fa, quando da noi e solo da noi la coppa nazionale non fregava nulla a nessuno. Domani l’Olimpico sarà sold out: se io gioco davanti a 70.000 persone, voglio sfondare tutti».
È un errore per la Juve perdere Dybala?
«Nessuno è insostituibile e arriva un momento in cui i club devono prendere una decisione e andare avanti: hanno preso questa, ora si gira pagina».
Farebbe bene l’Inter a prenderlo?
«Non so, ma non potrebbe essere il sostituto di Lautaro. Nel 3-5-2 Dybala dovrebbe stare davanti, da seconda punta, e invece a lui piace andare in giro. Ma a questo penserà Inzaghi…».