Tra le undici squadre sotto inchiesta dalla procura FIGC per il plusvalenze-gate, è risaputo che quella anche mediaticamente più coinvolta è la Juventus.
Come appurato da Calcio e Finanza (ndr), che ha potuto visionare il fascicolo legato alla squadra bianconera, salta all’occhio un dettaglio importante:
“Dal raffronto […] delle operazioni segnalate da Covisoc, si può notare che le società che devono sostenere esborsi finanziari effettivi, attribuiscono ai diritti e alle prestazioni dei calciatori valori inferiori a quelli concordati nelle operazioni incrociate. […] Le transazioni dimostrano che i valori attribuiti agli oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli minori, non corrispondono ai valori di mercato”.
Il focus della FIGC riguarda nello specifico le operazioni incrociate.
Le operazioni sono quelle “pressoché contestuali che coinvolgono le medesime due società ed i cui prezzi di compravendita si equivalgono. […] Tali scambi incrociati generano così effetti patrimoniali (acquisti di diritti) ed economici (vendite di diritti) ma senza impegnare le società dal punto di vista finanziario”.
Le cessioni della Juventus sono valse complessivamente 216,3 milioni per complessive 152,2 milioni di plusvalenze, mentre gli acquisti hanno portato ad un costo di 207,2 milioni.
Le operazioni sotto indagine “hanno riguardato 90,5 milioni di cessioni per 80,8 milioni di plusvalenze registrate a bilancio”.
Ma ” le reali plusvalenze sono pari a 28,2 milioni, con plusvalenze quindi ritenute fittizie per 60,3 milioni di euro”.