Come riporta Calcio e Finanza, in Italia non ci saranno più casi Eriksen. Ci sarà un nuovo protocollo come riporta l’articolo:

L’articolo del Corriere dello Sport spiegato da C&F

Niente più casi Eriksen in Italia? Il centrocampista in forza al Brentford, ha dovuto rescindere il contratto con l’Inter a causa del malore nell’Europeo e ha dovuto impiantarsi un defibrillatore cardiaco sottocutaneo e l’Istituto di Medicina dello Sport del Coni gli ha negato l’idoneità alla ripresa dell’attività agonistica.

Il CdS ha spiegato che il COCIS, cioè il Comitato Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport; vorrebbe formulare un nuovo protocollo per sostituire quello del 2017, che vedrà luce nei prossimi mesi.

Pur restando massima l’attenzione su questo tema specifico e sulla prevenzione primaria della morte cardiaca improvvisa (MCI, ridotta in questo modo del 90% tra gli atleti under 35), dovrebbe essere valutato dagli esperti un approccio più graduale e ponderato.

Il primo punto di valutazione resterà la natura della patologia invalidante, la sua gravità; il secondo punto riguarderà il tipo di sport praticato dall’atleta: gli sport di destrezza, di potenza, di tipo misto – qui rientra il calcio -, quelli aerobici. Una malattia recidivante, o potenzialmente progressiva, che può aggravarsi per continui sforzi, come ad esempio la cardiomiopatia aritmogena (la malattia di Morosini e Astori), non potrà essere superata con il semplice ICD. Il discorso sarà invece diverso, per esempio, con la miocardite, la cui guarigione potrebbe portare alla rimozione del defibrillatore e al ritorno alle gare.

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