Felipe Caicedo è un nuovo giocatore dell’Inter. Il classe 88 prenderà a tutti gli effetti il posto e lo stipendio di Stefano Sensi.

Sensi si trasferisce per 5 mesi a Genova (alla Sampdoria), Caicedo arriva a Milano. Caicedo, è infatti il primo ecuadoriano della storia dell’Inter, ha 33 anni e tra due infortuni (10 partite, 2 da titolare tra Serie A e Coppa per 1 gol, 2 assist) ho giocato davvero poco nella stagione precedente.

Ma nel 2022, ha sempre giocato, partendo della panchina (4 volte). Un ruolo che ritroverà all’Inter. Il quinto attaccante. Ma con un profilo unico di prima punta fisica.

Caicedo nell’area di rigore

Dzeko e Correa sono alti ma non hanno la sua fisicità. Sono più tecnici. Correa infatti ha un ottima intesa con il nuovo nerazzurro alla Lazio infatti giocavano spesso in sintonia.

Dzeko, come Lautaro e Alexis, potrebbero anche approfittare del suo stupendo lavoro dietro le punte. Anche nelle ultime partite i nerazzurri hanno faticato per ottenere la vittoria infatti come contro il Venezia, davanti a una difesa cosi compatta, si è sentito la mancanza di una punta più atletica, per dare fastidio ai difensori e stare nell’area di rigore. Anche se Dzeko ha segnato il gol decisivo di testa al ultimo minuto. Un gol che si rispecchia benissimo nelle caratteristiche di Caicedo. 

Caicedo è un centravanti potente, che impone la sua forza atletica. Può essere un punto di ripartenza e giocare per gli altri come punto di fisso o per lanciare in profondità. 

Simone Inzaghi lo conosce alla perfezione. Durante le 4 stagioni alla Lazio, Caicedo era il terzo uomo dietro Immobile e Correa. Quello che entrava e spesso cambiava la storia della partita. L’esempio perfetto fu contro la Juve la scorsa stagione, su assist di Correa.

Correa per Caicedo. Lazio-Juve, 1-1.

Felipe Caicedo da anche una mano per il lavoro difensivo. Il suo fisico è prezioso sulle palle inattive anche difensive. Ottimo nella fase di pressing, nella Lazio lo faceva per chiudere gli spazzi quando il blocco era basso in 5-3-2 o quando la squadra era più alta per fare la prima pressione nel campo avversario.

Lavoro difensivo di Caicedo

Caicedo non è un fenomeno, non fa sognare con la sua tecnica. Ma Inzaghi sa come utilizzarlo. E su 20, 30 minuti, sarà una arma in più per provare a sbloccare la situazione o permettere di alzare il blocco della squadra e conservare un vantaggio, una cosa che ha mancato ogni tanto questa stagione (Napoli e Torino per esempio). Soprattutto, una arma che non c’era. 

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